CAVOLO CAPPUCCIO

Nome comune: cavolo cappuccio
Famiglia: Brassicacee
Specie: Brassica oleracea var. capitata

 

Descrizione
Conosciuto fin dall’antichità e consumato da antichi Greci e Romani il cavolo cappuccio presenta una pianta dal fusto corto e piuttosto tozzo che porta una testa formata dalla fitta stratificazione di foglie lisce e croccanti ben strette l’una all’altra.
La “testa” può essere a palla, allungata o cuoriforme e dall’interno di colore variabile a seconda delle varietà che va dal bianco, al giallognolo a diverse gradazioni di verde e al rosso violetto.
Le foglie esterne sono più aperte e frastagliate.
Le principali varietà coltivate sono il cavolo cappuccio bianco e il cavolo cappuccio rosso detto anche “testa di moro”.

Proprietà nutritive
Ricco di vitamine e sali minerali, in particolare la B1 , l'acido folico e il potassio. Mangiato crudo, tagliato finissimo, esplica un'attività antiulcera perchè stimola lo stomaco a produrre un muco protettivo.
Contiene eccellenti dosi di provitamina A efficace come rinforzo del sistema immunitario, contrastando così i tanti virus stagionali. Consigliato quindi sia per prevenire le malattie invernali, sia come terapia durante la malattia, per recuperare salute ed energia.

Usi in cucina
Il modo migliore di consumarlo è crudo, tagliato a listarelle sottili e condito a piacere con vinaigrette di aceto olio e senape e semi di cumino.
Altrimenti sempre tagliato a listarelle sottili, lessato al vapore fino ad ammorbidirlo, ma non troppo, e poi condito con sale olio e aceto.
Anche con cipolle a fettine in padella, l’importante comunque è cucinarlo in modo veloce e usare pochissima acqua per portarlo a cottura, altrimenti diventa poco digeribile.
Le foglie esterne, più aperte e frastagliate, possono essere utilizzate per preparare minestroni o zuppe.
Può essere conservato in salamoia (crauti).